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lunedì 2 ottobre 2017

La semina diretta frena la desertificazione.




AMBIENTE E AGRICOLTURA, LA SEMINA DIRETTA FRENA LA DESERTIFICAZIONE.
A MATERA IL GRANOTILL DELLA CULTURA.
Il 33% dei suoli mondiali è a rischio desertificazione. In Italia, la Basilicata è una tra le regioni più a rischio con il 55%, insieme alla Puglia al 57% e alla Sicilia che arriva al 70%.

Fermare la desertificazione dei terreni agricoli è una delle grandi sfide che l'agricoltura mondiale si trova ad affrontare in questo millennio. La perdita di fertilità del suolo, a fronte di una richiesta alimentare che continua a crescere, è un problema che non riguarda solo il mondo agricolo, ma deve coinvolgere tutta la nostra società per le conseguenze ambientali, economiche e sociali che comporta.
La risposta a questo problema, emersa nel corso del "GraNotill della cultura" organizzato sabato e domenica a Matera da Semina Diretta 2.0 no profit, può arrivare da una tecnica all'apparenza semplice e antica ma che, attuata con i giusti tempi e modalità, si rivela incredibilmente efficace: la semina diretta.
"Abbiamo organizzato il GraNOtill della cultura – spiega il presidente di Semina Diretta 2.0 Lino Falcone - perché riteniamo che per raggiungere l'obiettivo della conservazione del suolo sia indispensabile il coinvolgimento e la sensibilizzazione degli addetti ai lavori, e per questo è fondamentale lavorare sulla formazione, ma anche dell'opinione pubblica e delle istituzioni attraverso eventi di grande rilevanza".
L'evento
Due giorni tra il Palazzo della Provincia di Matera e i campi, con approfondimenti tecnici, dimostrazioni, confronti ad alto livello, ma anche un grande impegno per sollecitare i più giovani, bambini e ragazzi di tutti gli ordini di scuole, a comprendere l'importanza delle tematiche ambientali ed agricole.
È il "GraNOtill della Cultura - La semina diretta nei Sassi", che Sabato 30 settembre e Domenica 1 ottobre ha conquistato Matera.
Nella prima giornata i protagonisti sono stati bambini e ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori con i loro lavori sulla conservazione del suolo esposti nella Sala Consiliare della Provincia di Matera.
Ma la giornata di sabato è stata anche un importante momento di confronto ad alto livello nell'ambito del convegno "Semina diretta e tutela dell'ambiente" presso la Sala Consiliare del Palazzo della Provincia di Matera, nel corso del quale esponenti di istituzioni italiane e internazionali e del mondo dell'università e della ricerca hanno illustrato i vantaggi ambientali, agronomici e sociali della semina diretta.
"Questa tecnica – ha sottolineato il Presidente di Semina Diretta 2.0 Lino Falcone -  rappresenta una soluzione in grado di fornire grandi vantaggi per la collettività, grazie al ridotto impatto ambientale e alla conservazione del suolo, e per gli agricoltori, che possono ottimizzare la gestione aziendale con una resa che in alcune situazioni può anche essere maggiore rispetto alle tecniche tradizionali". 
Anna Luise dell'Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale ISPRA ha paragonato il suolo alla "pelle del mondo, un sistema complesso e delicato e non solo un substrato produttivo".
"Le temperature sono chiaramente in aumento, anche se i modelli matematici non riescono a prevedere in modo uniforme le conseguenze. L'agricoltore certamente subisce il clima, ma può intervenire sul suolo per cogliere opportunità" ha aggiunto il prof. Marcello Donatelli Direttore del Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente CREA.
"Il suolo gioca un ruolo fondamentale per la vita sulla superficie della terra. Ciononostante, ad oggi, il 33% dei suoli mondiali è da moderatamente ad altamente degradato a causa principalmente di processi erosivi, salinizzazione, acidificazione ed inquinamento chimico – ha spiegato la rappresentante della FAO Lucrezia Caon -. Per far fronte a questa situazione e aumentare gli sforzi e le sinergie d'azione tra gli utilizzatori del suolo (comprese le forze politiche ed istituzionali), nel 2012 è stata istituita l'Alleanza Mondiale dei Suoli (Global Soil Partnership). L'alleanza promuove una gestione sostenibile della risorsa suolo e punta a migliorarne le politiche di gestione".
Un contributo fondamentale per raggiungere questi obiettivi può arrivare dalla semina diretta che, come ha evidenziato il professor Dario Giambalvo della facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell'Università di Palermo "è una tecnica che, se applicata in modo corretto, può contribuire a mitigare l'impatto sull'ambiente, riducendo i processi erosivi, incrementando l'attività biologica del suolo e migliorandone la fertilità".
Francesco Zecca, professore di Economia agroalimentare presso l'università 'La Sapienza' di Roma ha dichiarato che "la semina diretta è una soluzione estremamente interessante per la gestione aziendale, che ad oggi trova applicazione solo a carattere spontaneistico e non strategico, a causa della carenza e frammentazione delle informazioni, laddove sarebbe necessario utilizzare la semina diretta come strumento strategico per lo sviluppo e la sostenibilità dei sistemi agricoli territoriali".
Nel corso del convegno Il Presidente Lino Falcone ha poi illustrato la strategia organizzativa e di sviluppo di Semina Diretta 2.0 no profit, fondata sul comitato operativo, costituito da professori e ricercatori, dagli ambasciatori, agricoltori e tecnici formati appositamente per portare l'informazione sul campo, dalle aziende in cui si sviluppano protocolli e progetti innovativi sulla tecnica e dagli infopoint, presidi territoriali a diretto contatto con gli agricoltori. "Passo fondamentale e assolutamente innovativo – ha aggiunto Falcone - è il progetto di semina diretta in regime di agricoltura biologica, affinché anche questo settore possa contribuire alla conservazione del suolo".
Luca Braia, Assessore alle politiche agricole e forestali della Regione Basilicata, ha riconosciuto il valore delle attività di Semina Diretta 2.0 nel campo dell'informazione e della formazione sulla tecnica e alla filiera di Pastalife™ l'impegno nella valorizzazione degli agricoltori che tutelano dell'ambiente. "La Regione Basilicata ha messo il massimo impegno nella misura del PSR, che ha avuto le adesioni di circa 500 aziende per circa 20 mila ettari".

Semina Diretta 2.0 è impegnata nella formazione degli agricoltori come elemento fondamentale per applicare la semina diretta senza equivoci, riducendo al minimo il rischio di errore per una semina diretta di successo. In Italia la variabilità dei suoli e molto ampia e e di conseguenza la tecnica deve essere applicata con accorgimenti diversi in ciascun areale.
Domenica la manifestazione continua con una giornata ricchissima di contenuti tecnici, dedicata principalmente agli agricoltori e agli esperti del settore con un seminario focalizzato sul residuo colturale, elemento critico soprattutto alla luce di un PSR che impegna l'agricoltore per 5 anni.
La tavola rotonda tra gli ambasciatori di Semina Diretta 2.0 e i direct seeders (agricoltori che praticano la semina diretta) ha consentito di scambiare opinioni sulla tecnica nelle diverse Regioni da cui provengono: Lazio, Molise, Basilicata, Puglia. In campo si potranno valutare seminatrici con differenti filosofie di semina e droni in missione per interventi mirati ad ottimizzare la gestione degli input sull'ettaro.

Il problema della desertificazione
Cambiamenti climatici, siccità e tecniche agronomiche che impoveriscono il suolo stanno modificando, progressivamente e in maniera sempre più significativa, le aree agricole del nostro Paese, come del resto del mondo, tanto che, secondo i dati presentati dalla FAO il 33% dei suoli mondiali è da moderatamente ad altamente degradato. La questione della desertificazione rappresenta, senza dubbio, uno tra i più complessi e preoccupanti processi di degrado ambientale dei nostri tempi e in questo scenario proprio la Basilicata è, a livello nazionale, uno dei territori più a rischio, con un livello di desertificazione pari al 55% (dati CNR), preceduta solo da Puglia (57%) e Sicilia (70%).
Per questo motivo Semina Diretta 2.0 no profit ha avviato una collaborazione con la Regione Basilicata ed ALSIA (Agenzia lucana di sviluppo e di innovazione in agricoltura) per attivare un percorso virtuoso finalizzato ad una sensibilizzazione capillare non solo degli addetti ai lavori, ma anche delle istituzioni delle scuole e dell'opinione pubblica, mettendo in campo azioni mirate ad arginare il fenomeno della perdita di fertilità del suolo.
La semina diretta
Si tratta di una tecnica di agricoltura conservativa che prevede la semina su terreno non arato. Praticata da diversi anni, raggiunge in Italia circa l'1% della superficie agricola utilizzata (dati FAO), mentre nel mondo copre complessivamente una superficie equivalente al Mar Mediterraneo.
La semina diretta è la massima espressione tra le tecniche finalizzate alla difesa del territorio: si effettua su terreno non lavorato senza arrecare alcun danno al suolo e garantisce indiscutibili vantaggi di carattere ambientale - contenendo erosione ed emissioni di CO2 -, aziendale – in quanto permette agli agricoltori di ottimizzare l'organizzazione -, e agronomico, poiché ripristina fertilità e biodiversità del suolo.
La semina diretta in Basilicata mostra un trend positivo e ad oggi siamo a circa il 10% della superficie dei cereali a paglia, grazie anche alla misura agroambientale del PSR Basilicata che non ha posto elementi di esclusività, con una media di partecipazione aziendale di circa 40 ettari

Pastalife™
Venerdì 29 settembre sera è stato lanciato il progetto di comunicazione Pastalife™, la prima pasta che rispetta l'ambiente, prodotta con grano da semina diretta. Attraverso Pastalife™, il consumatore acquisisce maggior consapevolezza nelle sue scelte e contribuisce a sostenere l'agricoltore che pratica questa tecnica. Gli studenti dell'IP Alberghiero A. Turi di Matera, con il sostegno del preside e dei loro insegnanti, hanno valorizzato, con prodotti locali, i vari formati di Pastalife™, le schianatelle lucane, gli "nnammuri" siciliani e i gigli pugliesi.
Pastalife™ esprime filiere regionali, controllate sul campo e valorizzate con procedimenti di molitura tradizionale che esaltano la qualità e la ricchezza del grano e di pastificazione a lenta essiccazione trafilata al bronzo.

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