CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Le ultime news sull'Eco-Sostenibilità

Le ultime notizie di AlternativaSostenibile.iy

Cerca nel blog

venerdì 16 dicembre 2016

UniTrento - Moria di api: la minaccia arriva dai pesticidi e colpisce l’olfatto. Uno studio del Laboratorio di Neurofisica pubblicato oggi su Scientific Reports

Anche se in dosi molto inferiori a quelle letali i neonicotinoidi compromettono l'olfatto delle api, indispensabile per le comunicazioni all'interno dell'alveare. 

Uno studio del Laboratorio di Neurofisica dell'Università di Trento, pubblicato oggi su Scientific Reports, rileva le concentrazioni di pesticidi nel cervello delle api e le mette in relazione con la perdita dell'olfatto, non solo della memoria e dell'orientamento. 

Il progetto, finanziato dalla Provincia autonoma di Bolzano, proseguirà con il coinvolgimento dell'Università di Bolzano e della Fondazione E. Mach

Rovereto, dicembre 2016 – (a.s.) L'esposizione ad alcuni tipi di pesticidi (neonicotinoidi), tra i più utilizzati in agricoltura, è da tempo considerata una delle possibili cause del costante declino della popolazione di api in tutto il mondo. 

Uno studio dell'Università di Trento (CIMeC e Dipartimento di Fisica), pubblicato oggi sulla rivista Scientific Reports indaga gli effetti che l'insetticida più usato al mondo (Imidacloprid) anche se presente nell'ambiente in concentrazioni ben al di sotto dei limiti letali, ha un effetto dannoso nel cervello degli insetti. 

Le ripercussioni rilevate nel cervello delle api riguardano l'ambito della memoria, dell'orientamento e, per la prima volta viene dimostrata anche una connessione con la perdita dell'olfatto.
L'impiego di questo insetticida, derivante dalla nicotina e introdotto a partire dagli anni Ottanta come alternativa sicura al DDT, è stato regolamentato più volte negli ultimi anni da direttive nazionali e comunitarie ma il dibattito attorno alla pericolosità di queste sostanze soprattutto per gli invertebrati terrestri e gli insetti impollinatori è ancora aperto e acceso. 

Ad alte concentrazioni questo insetticida provoca nelle api convulsioni e morte. Ma i problemi – come si rileva nello studio – si registrano anche a concentrazioni più basse.
Si è osservato che, nonostante le restrizioni imposte dalle normative (ad esempio il divieto di irrorazione durante la fioritura in Trentino Alto Adige), l'assimilazione di questo pesticida da parte delle api rimane alta, come dimostrano le concentrazione rilevate nel cervello. 

Un problema che potrebbe derivare dal mancato rispetto delle regole, dall'esposizione tramite altri canali (polvere o guttazione, traspirazione di acqua dalle foglie) oppure dalla persistenza di questa sostanza nell'ambiente nell'arco di vari mesi. 
«I principi attivi di questo tipo di pesticidi – spiega Albrecht Haase del CIMeC – sono altamente neurotossici: si legano ai recettori della nicotina nelle sinapsi e bloccano il trasporto delle informazioni a livello cerebrale. Il nostro studio dimostra che i danni si rilevano non soltanto nelle funzioni avanzate, più sofisticate, del cervello delle api, ma anche in quelle di base, fondamentali, come l'olfatto. Un canale di comunicazione importante tra le api avviene infatti per via chimica, attraverso i feromoni. Cambiamenti anche molto piccoli legati alla riduzione dell'olfatto possono compromettere seriamente la vita di un alveare perché si riflettono sulla sua organizzazione sociale e sulla capacità riproduttiva della colonia. Ad esempio, se l'informazione sulla malattia dell'ape regina non arriva correttamente alla colonia, le api non avvieranno i meccanismi che stanno alla base della produzione di nuove regine e l'alveare sarà destinato al collasso».
Lo studio del Laboratorio di Neurofisica (CIMeC e Dipartimento di Fisica), sfrutta tecnologie di imaging per analizzare gli effetti dei neonicotinoidi sui singoli recettori e sui singoli neuroni. 

Si tratta del primo passo nell'ambito di un progetto più vasto (denominato "Effetti subletali di neonicotinoidi sul cervello delle api: dalle immagini a singolo neurone agli studi sulla famiglia") che includerà anche analisi delle conseguenze a livello comportamentale di ciascuna ape in laboratorio e delle colonie nell'ambiente. 

Il progetto, che ha ricevuto un finanziamento triennale dalla Provincia autonoma di Bolzano, coinvolgerà anche l'Università di Bolzano (Facoltà di Scienze e tecnologia) e la Fondazione Edmund Mach.

Maggiori informazioni sul Laboratorio di Neurofisica dell'Università di Trento:

Credits immagini di api: @AlessioCoser per UniTrento e @FondazioneEdmundMach




--
www.CorrieredelWeb.it

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *