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giovedì 22 dicembre 2016

Energia: eolico e solare coprono il 14% della domanda elettrica, è il massimo storico

In calo emissioni di CO2 e consumi di energia primaria

La notizia sul nuovo numero del periodico ENEAinform@

Roma, 22 dicembre 2016 – Nei primi nove mesi dell'anno le fonti rinnovabili non programmabili – eolico e solare - hanno coperto il 14% della domanda di energia elettrica nazionale: un massimo storico registrato a fronte di un calo dei consumi di energia primaria (-2%) e delle emissioni di CO2 (-3%) rispetto allo stesso periodo del 2015, mentre la quota di energia elettrica prodotta da tutte le fonti green si conferma intorno al 41%. 

È quanto emergedall'Analisi trimestrale del sistema energetico italiano curata dall'ENEA, disponibile sul sito www.enea.it.

"L'analisi evidenzia una novità rilevante rispetto al trend degli ultimi anni, ovvero la diminuzione dei consumi e delle emissioni,  pur in presenza di un lieve aumento del PIL. Si tratta di un'inversione di tendenza perché fino ad oggi, l'Italia è stato il solo Paese, tra le maggiori economie Ue, in cui un contributo significativo alla riduzione delle emissioni è venuto dalla crisi", spiega Francesco Gracceva, dell'Unità Studi e Strategie ENEA, responsabile del gruppo di ricerca che cura l'analisi. "Con questo trend, a fine anno si stima una riduzione delle emissioni del 29% rispetto al 2005, in linea con gli obiettivi di riduzione fissati per il 2020 dalla SEN e con i target in discussione per il 2030", aggiunge.
L'analisi evidenzia inoltre che l'indice ISPRED elaborato dall'ENEA per misurare sicurezza energetica, prezzi e decarbonizzazione nel nostro Paese è migliorato, raggiungendo con lo 0,62il massimo degli ultimi cinque anni. "Questo dato è però frutto di due andamenti contrapposti: da un lato la riduzione delle emissioni di CO2 e la conseguente decarbonizzazione del sistema, e dall'altro, il peggioramento dell'indicatore relativo ai prezzi", sottolinea Gracceva.
Sul fronte gas, i prezzi medi per i consumatori industriali segnano un tasso di riduzione del 9,5% a fronte di un calo del 17% della media dei principali paesi Ue, che implica dunque un peggioramento della posizione italiana. Inoltre, la forbice fra i prezzi italiani e quelli sul mercato di riferimento europeo (TTF) resta molto elevata, 2€/MWh, non giustificata dai costi del trasporto internazionale. Quanto ai prezzi dell'energia elettrica per le industrie, negli ultimi due trimestri 2016 sono aumentati del 3% circa rispetto al primo semestre, con un probabile ulteriore allargamento del gap fra Italia e resto d'Europa.
In aumento anche i prezzi del gasolio: con 1,3 €/l il prezzo del gasolio italiano nel periodo giugno – settembre si è avvicinato ai massimi dell'Unione, pari a 1,35 €/l.
Infine, l'analisi evidenzia una ripresa delle importazioni di greggio (+3%) nel terzo trimestre, con l'import dall'area mediorientale in forte crescita (+38%), in particolare da Iraq e Iran. Si conferma la crescita della domanda di gas naturale (+1,9%), che segue l'incremento del 4,8% registrato nel secondo trimestre. Aumenta l'import dall'Algeria (+150%), mentre cala quello da Russia (-10%) e Nord Europa, in controtendenza rispetto al resto dei Paesi europei.
Le altre notizie del bisettimanale ENEAinform@, online sul portale dell'Agenzia:
Piccoli accorgimenti per trascorrere le feste di fine anno coniugando risparmio energetico, lotta agli sprechi e buona alimentazione

Al via la costruzione nel Centro Ricerche ENEA Casaccia di un impianto dimostrativo di ultima generazione che promette di rivoluzionare la trasmissione di energia elettrica su lunghe distanze. 
A realizzarlo saranno Toshiba Corporation e Toshiba T&D Europe in collaborazione con i ricercatori del Dipartimento Tecnologie Energetiche ENEA. 
A dare esecuzione al progetto di ricerca è stata oggi la sottoscrizione di accordi integrativi che fanno seguito al Memorandum of Understanding tra ENEA e NEDO, l'Agenzia governativa giapponese per l'energia e lo sviluppo tecnologico, sottoscritto lo scorso febbraio dal presidente Federico Testa e dall'Executive Director di NEDO MunehikoTsuchiya, alla presenza del vice Ministro dello Sviluppo Economico Teresa Bellanova e dell'Ambasciatore del Giappone in Italia, Kazuyoshi Umemoto.
Il cibo può agire come un vero e proprio farmaco per ridurre i rischi di malattie. Lo evidenziano alcune ricerche realizzate da Università di Tor Vergata e il Brander Cancer Research Institutedel New York Medical College in coordinamento con ENEA e pubblicate sull'International Journal of Molecular Science. Lo studio si focalizza sull'azione di alcune sostanze comepolifenoli, acidi grassi polinsaturi e altre ancora nel contrastare malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, ipertensione, obesità,  la senescenza e possono contribuire a prevenire l'insorgenza di tumori.
Sulle tavole vibranti del Centro Ricerche ENEA Casaccia sono state riprodotte le scosse di terremoto che negli ultimi decenni hanno colpito diverse aree del nostro Paese. L'obiettivo è studiare il comportamento sismico delle pareti murarie tipiche delle abitazioni dei centri storici dell'Appennino centro-meridionale e di sviluppare soluzioni sostenibili per la prevenzione e il rinforzo strutturale del patrimonio edilizio danneggiato dal terremoto. Su queste stesse tavole sono stati effettuati test di resistenza sulle innovative basi antisismiche per i Bronzi di Riace, adatte a tutte le statue a sviluppo verticale. È allo studio anche una versione per un gigante 'fragile' come il David di Michelangelo.
Con oltre 100 sostenitori e il 46% in più di contributi rispetto al traguardo fissato, la prima campagna di crowdfunding dell'ENEA è andata oltre ogni aspettativa. Di 'MONICA smog tracker'il primo misura-smog portatile che può essere montato sul passeggino, la bici o lo scooter, si è parlato in tv, alla radio, sul web e sui social media, dimostrando il forte interesse per la qualità dell'aria delle nostre città, ma anche per la ricerca italiana e l'innovazione. Ottimo riscontro anche per questa prima iniziativa di Citizen Science, ossia di scienza partecipata molto diffusa nei Paesi anglosassoni, come nuovo modo di comunicare coinvolgendo direttamente gli interessati.



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