CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Le ultime news sull'Eco-Sostenibilità

Le ultime notizie di AlternativaSostenibile.iy

Cerca nel blog

venerdì 15 gennaio 2010

Una sostenibile innovazione elettronica

Per una visibile (e soprattutto sostenibile) innovazione "dell'elettronica"

di Alessandro Farulli

14 gennaio 2010. Può essere invisibile una macchina che elabora dati attraverso processori e programmi, che è costruita con materie prime provenienti spesso dai Paesi in via di sviluppo, che è alimentata con energia elettrica prodotta per la stragrande maggioranza da fonti fossili e che ha un ciclo di vita piuttosto limitato? La domanda provocatoria e retorica la facciamo alla luce di quanto sostiene oggi Luca De Biase su "Nova" in un interessante articolo dal titolo "L'elettronica dell'invisibile".

Il tema è quello dell'innovazione tecnologica e del potere dei consumatori nell'orientarla. Ma dall'intero ragionamento, argomentato anche brillantemente, manca del tutto l'aspetto dell'impatto che queste innovazioni hanno sul pianeta. Sia in senso negativo, sia in positivo.

Dice ad esempio De Biase che «l'esperienza della consumerizzazione dell'elettronica, nel contesto della rete, porta al mercato con soluzione relativamente chiara. Alcune grandi aziende - attraverso il marchio, il design, la gestione di piattaforme, la regolazione dei flussi logistici, la costruzione di aspettative e desideri - riescono a convogliare tecnologie che restano misteriose e invisibili ai consumatori, ma che incarnano e rendono possibile l'innovazione».

«E' una struttura - aggiunge - che apre grandi spazi di sviluppo, non in base alle dimensioni delle aziende, ma in ragione della capacità di servire l'ecosistema».

Per "ecosistema" De Biase intende quell' «incontro di specializzazioni diverse» che vede «da una parte le funzioni di coordinamento e piattaforma, dall'altro la generazione di valore aggiunto di conoscenza». Ma il concetto può essere esteso anche all'ecosistema rappresentato dal Web stesso, che qualcuno ha definito come «una rete, un network, una community digitale di organismi che interagiscono, si diffondono e si combinano avendo come obiettivo la sopravvivenza, la crescita, l'evoluzione».

Ma, in questa visione olistica della rete e del sistema produttivo, ciò che non andrebbe (e che invece viene) dimenticato è proprio "l'ecosistema" propriamente inteso. L'ecosistema naturale cioè, quello che viene definito come un sistema aperto, con struttura e funzione caratteristica determinata da: flusso di energia e circolazione di materia tra componente biotica e abiotica.

Quel sistema per cui anche tutto quello che appare virtuale - internet e comunicazioni telefoniche in primis - deve necessariamente passare, in questo caso attraverso l'hardware che per far interloquire nella rete sfrutta appunto energia e materia. Se l'orizzonte è, come lo è per noi ma sembrerebbe anche a livello mondiale, quello di un'economia più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale, l'innovazione deve avere "di default" un'impostazione: la riduzione della materia e dell'energia.

E allora bisognerebbe domandarsi come domanda e offerta possono incontrasi su questo terreno? Questi «grandi spazi di sviluppo» a cui allude De Biase dovrebbero essere mirati non solo sul software, ma sull'obsolescenza programmata, sui consumi energetici, sul riciclo dei materiali e sullo smaltimento delle macchine. L'innovazione dell'innovazione deve andare in questo senso. De Biase certamente imposta il suo ragionamento verso altre questioni più strettamente tecniche dell'utilizzo dell'elettronica e sul design tecnologico, ma nel 2010 si può ancora ignorare quello che ci sta prima e dopo l'iPhone?

fonte: http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=2852

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *