ENERGIA, M5S: «GOVERNO SENZA STRATEGIA, BRANCOLA NEL BUIO»

Roma, 14 gennaio 2016  -  «Accordi con la Russia che contraddicono il piano strategico nazionale. Appoggi a infrastrutture costosissime nonostante gli indicatori macroeconomici suggeriscano strade differenti. Insomma, sull'energia e in particolare sull'approvvigionamento da gas, il governo ha le idee più confuse che mai. E come sempre, a pagarne le conseguenze saranno i cittadini, vessati in bolletta e nelle tasse anche dai contributi statali che il governo decide di spendere a pioggia su infrastrutture impattanti e inutili».

È quanto ha affermato il deputato M5S Andrea Vallascas, componente della Commissione Attività produttive, nel corso della seduta odierna del question time in aula alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi.

«La Strategia Energetica Nazionale del 2013 – ha detto Vallascas -  più volte utilizzata da questo governo per difendere  i suoi interventi, anche a danno delle rinnovabili, è fortemente orientata alla promozione del cosiddetto Corridoio Sud per l'import di gas dall'area del Caspio e da altri paesi verso l'Italia. È il caso di ricordare,   infatti, che con l'idea di ridurre la dipendenza dell'Unione Europea dalle forniture di gas dalla Russia, l'Italia ha programmato ingenti investimenti per far sì che il nostro paese diventi un hub mediterraneo del gas verso i paesi Europei».

«Eppure – ha aggiunto - recentemente Renzi avrebbe dato rassicurazioni differenti a Putin. Secondo indiscrezioni e notizie apparse sui giornali, sembrerebbe ci sia, viceversa, un interesse da parte del

Governo nell'eventuale partecipazione dell'Italia alla realizzazione del raddoppio del North Stream, gasdotto che trasporta il gas dalla Russia alla Germania».

Il ministro in Aula ha riferito che il governo ha dei dubbi su North Stream.

«Eppure Saipem è controllata in parte dal Fondo Strategico italiano e secondo fonti di stampa risulta essere uno dei possibili partecipanti alla realizzazione di North Stream 2 - ha detto Vallascas - La confusione del governo continua».

«Il nostro Paese – ha concluso Vallascas - avrebbe bisogno di seguire percorsi chiari, di transizione verso un sistema energetico meno impattante. Una fase che impegna, tra l'altro, cospicui investimenti in infrastrutture a carico dei consumatori italiani. Come abbiamo detto in diverse circostanze, il gas potrebbe svolgere un ruolo centrale ma limitato nel tempo nella transizione, per traghettarci verso un sistema energetico sostenibile. In questo senso non possiamo navigare a vista né ci possiamo permettere ripensamenti, incertezze o soluzioni fantasiose».

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