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mercoledì 22 ottobre 2014

MAREBLU ribadisce il suo impegno a tutela dell'ecosistema marino


 

Insieme a MWBrands contro la pesca illegale, serissima minaccia per la fauna ittica mondiale.

 

Da anni Mareblu è concretamente impegnata in attività a salvaguardia dell'ambiente marino e della sostenibilità. Tutti i prodotti della gamma Mareblu esprimono al meglio la filosofia aziendale del marchio, fondata proprio sui valori della qualità, sicurezza, trasparenza, innovazione e sostenibilità.


La pesca illegale è un pericolo reale per la sostenibilità della fauna marina ed una seria minaccia per la protezione di specie in via di estinzione. Questa è una delle ragioni per cui MWBrands (multinazionale di cui Mareblu fa parte) è uno dei soci findatori dell'ISSF (International Sustainable Seafood Foundation), organizzazione mondiale che riunisce scienziati, industriali e associazioni ambientaliste (ad esempio, il WWF), nell'intento di favorire una pesca sostenibile e responsabile. Basandosi su dati scientifici, l'ISSF assume iniziative a favore della protezione dello sfruttamento sostenibile degli stock di pesci, della riduzione delle catture accessorie e della salvaguardia dell'ecosistema. www.ISS-Foundation.org

 

 

MWBrands è impegnata nella lotta contro la pesca illegale, non regolamentata e non dichiarata, serissima minaccia per la fauna ittica mondiale. A tal fine sono state introdotte una serie di misure concrete per assicurare il completo monitoraggio dei nostri pescherecci, in conformità con le normative internazioanli.

 

Posto al centro dell'attività di Mareblu, il pesce rappresenta una delle più grandi ricchezze naturali. Ecco perché diventa essenziale gestire in maniera responsabile questa risorsa e il suo ambiente. 

Mareblu si colloca nell'ottica del miglioramento continuo e si avvale della sua posizione di referente per lavorare con tutte le parti interessate. Per Mareblu il modo migliore per preparare il futuro consiste nell'adottare un approccio globale. Per questo motivo sviluppa e attua numerose azioni, al fianco dei propri fornitori e di tutti i soggetti coinvolti, per migliorare i metodi di pesca.

 

 

 

 

IL RISPETTO DELLE RISORSE MARINE

 

              Mareblu garantisce che il proprio pesce proviene da attività di pesca legali, dichiarate e regolamentate.

              Entro fine 2015, tutte le nostre navi saranno dotate di un sistema di videocontrollo EMS, che consente di osservare in tempo reale le attività di pesca, di verificarne il corretto svolgimento e di sorvegliare i livelli delle catture accidentali

              Mareblu utilizza specie di pesci le cui catture consentono il rinnovo e il mantenimento dell'ecosistema.

              Attualmente, l'80% del tonno Mareblu viene pescato in aree nelle quali le specie abbondano (fonti: ISSF e ORGP*). Il restante 20% proviene dall'Atlantico, dove i livelli sono soggetti a monitoraggio. L'azienda opera in maniera proattiva con le autorità locali per applicare provvedimenti conservativi (moratorie, quote, aree con divieto di pesca). Dagli anni '90, questo ha anche consentito di ridurre le attività di pesca in tali zone.

              La nostra presenza negli oceani Indiano e Atlantico ci permette inoltre di adeguare al meglio le produzioni in funzione dei livelli di stock delle varie specie. 

              Non vendiamo specie in via o a rischio di estinzione, incluse nella Lista Rossa dell'ICN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). In particolare, Mareblu non ha mai commercializzato né commercializzerà in futuro tonno rosso.

              Non acquistiamo tonno proveniente da riserve marine o aree protette, identificate da Stati o ORGP (Organizzazioni Regionali di Gestione della Pesca).

 

UN APPROCCIO INCENTRATO SUL MIGLIORAMENTO CONTINUO

 

Mareblu non utilizza pesce catturato con i metodi di pesca più dannosi per l'ambiente: 

              la pesca a strascico, che rovina i fondali marini

              la pesca con palangari, che determina eccessive catture non mirate di pesci.

 

Adottiamo un approccio di miglioramento continuo delle nostre attività per minimizzarne l'impatto sull'ambiente.

 

Per quanto riguarda le catture accidentali (o accessorie) con il metodo di pesca più comunemente impiegato,  la pesca a circuizione con DCP (dispositivi di concentrazione dei pesci), si tratta delle specie di pesci che non sono di interesse dei pescherecci e catturate nelle reti. Attualmente, esse rappresentano circa il 7% delle catture nel corso di una battuta di pesca.

La maggior parte di queste catture annesse, commestibili (ad esempio, le orate), non sono minacciate. Esse vengono trasportate a terra per essere vendute sui mercati locali.

Per quanto riguarda invece le specie a rischio (ad esempio, le razze, le tartarughe e gli squali), esse rappresentano una minima parte delle catture accessorie (i delfini non fanno parte di queste specie catturate). Tuttavia, Mareblu è attivamente impegnato, così come i propri fornitori, nel trovare soluzioni per ridurre ulteriormente questo impatto.

 

LE NOSTRE AZIONI

 

              Tutte le nostre attività sono certificate dall'Earth Island Institute (EII). Questo garantisce che la pesca del tonno che utilizziamo nelle nostre conserve non ha avuto conseguenze negative sui mammiferi marini, come i delfini e le balene.

              Documentiamo e controlliamo i livelli delle catture accessorie. A tale scopo, a bordo di tutte le nostre navi sono sistematicamente presenti uno o più osservatori indipendenti, stipendiati dalle autorità portuali locali, con il compito di osservare e riferire le pratiche di bordo, misurare e registrare le catture annesse, verificare la regolarità delle operazioni, ecc.

              Apposite finestre di fuga sono state predisposte nelle reti per permettere alle specie a rischio (delle quali è stato studiato il comportamento all'interno della rete) e agli esemplari giovani (non ancora in età riproduttiva) di trovare una scappatoia.

              Stiamo sviluppando l'utilizzo degli Eco-DCP (dispositivi di concentrazione dei pesci), che sarà implementato su tutta nostra flotta entro fine 2016. Gli Eco-DCP permettono di evitare alle specie a rischio di rimanere intrappolate nelle reti.

              I nostri equipaggi sono stati formati alla gestione delle specie a rischio, per rigettarle in acqua senza procurare loro lesioni.

              Abbiamo sviluppato speciali boe dotate di sonar, che consentono di visualizzare la composizione dei banchi di pesci tramite DCP e di evitare di recuperare le reti quando contengono un'eccessiva quantità di catture accessorie o di tonni giovani. Tutte le nostre navi ne saranno dotate entro fine 2016.

              Mareblu ha attuato un piano di miglioramento continuo degli stabilimenti ittici con i quali lavoriamo, basato sui requisiti della FAO (Food and Agriculture Organization) e del marchio MSC (Marine Sterwardship Council), programma di certificazione e di eco-autenticazione destinato a valorizzare pratiche di pesca sostenibili.

              Parallelamente, lavoriamo sulla certificazione "Catena di Garanzia d'Origine" MSC (Marine Sterwardship Council) per i nostri quattro stabilimenti, tre dei quali sono già certificati, mentre il quarto lo sarà entro fine 2014.

               

 

In qualità di leader nel mercato del pesce in scatola, abbiamo una responsabilità fondamentale nei confronti delle risorse disponibili e dell'ambiente marino. Mareblu si impegna per il mare e opera in maniera proattiva con tutte le parti interessate per favorire una pesca responsabile e minimizzare il suo impatto sull'ecosistema.

Poiché Mareblu ritiene che la maniera migliore per preparare il futuro consista anche nell'adottare un approccio globale, agiamo collettivamente per contribuire tutti insieme alla protezione delle risorse e poter offrire scorte di pesci alle future generazioni. 

 

Per maggiori informazioni visitare il sito www.mareblu.it

 

 

 

*Fonti ISSF e ORGP:

·          ISSF (International Sustainable Seafood Foundation)

·         ORGP (Organizzazioni Regionali di Gestione della Pesca) = organismi internazionali creati da paesi con interessi in materia di pesca in una determinata area geografica. Le ORGP sono costituite da cosiddetti paesi "rivieraschi", situati nell'area in questione, e da paesi che detengono interessi negli stabilimenti ittici locali. Se alcune ORGP hanno un ruolo puramente consultativo, la maggior parte di esse ha il potere di fissare limiti alle catture e alle attività di pesca, di definire provvedimenti tecnici e di controllare il rispetto degli obblighi. L'Unione Europea, rappresentata dalla Commissione, svolge un ruolo attivo in sei ORGP, specificatamente incaricate della pesca del tonno, e in altre undici 11 ORGP. Per maggiori informazioni: http://ec.europa.eu/fisheries/cfp/international/rfmo/index_it.htm

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