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venerdì 9 maggio 2014

Pedemontana Smart Land: si parte dall'energia, programmati 25 milioni di investimenti pubblici

Programmati 25 milioni di euro di investimenti pubblici fino al 2020, ingenti le stime sugli interventi privati. L'edilizia primo settore con le opere di riqualificazione ed efficientamento. 12 Comuni dell'IPA Pedemontana del Grappa e Asolano presentano il primo PAES d'area del Veneto, i Sindaci partono dall'energia per attivare una strategia di sviluppo sostenibile.  

12 Comuni dell'IPA Pedemontana del Grappa e Asolano hanno presentato l'8 maggio a San Zenone degli Ezzelini (TV) il Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile: un documento di programmazione condiviso che supera i confini comunali e definisce gli interventi da qui al 2020, con la volontà di stimolare una nuova fase di sviluppo culturale ed economico. La Pubblica Amministrazione ha pianificato nel territorio 25 milioni di investimenti su efficientamento, produzione di energia da fonti rinnovabili e riqualificazione edilizia, altrettanto ambiziose sono le stime sugli interventi privati: l'obiettivo proposto dalla strategia Europa 2020 sarà superato con una riduzione di emissioni di CO2 che arriva oltre il 25%.

Borso del Grappa, Castelcucco, Cavaso del Tomba, Crespano del Grappa, Fonte, Maser, Monfumo, Mussolente, Paderno del Grappa, Pederobba, Possagno, San Zenone degli Ezzelini, sono i Comuni che hanno realizzato il PAES in meno di sei mesi, grazie al supporto tecnico del Consorzio per lo Sviluppo della Bioedilizia, il sostegno della Camera di Commercio di Treviso e il coinvolgimento della Regione Veneto come ente di supporto. L'intervento di Mariano Carraro, segretario regionale all'Ambiente e all'Energia, ha rimarcato il valore dell'iniziativa: "Consideriamo questa esperienza una punta di diamante in Veneto, un percorso pilota a cui altre realtà stanno guardando, un esempio di buona amministrazione e buona governance". A promuovere il primo PAES d'area del Veneto, l'Intesa Programmatica d'Area di cui fanno parte tutti i comuni. Assieme ai soggetti privati del territorio l'IPA guarda con decisione ad un nuovo modello di sviluppo centrato sullo smart land, tema ben approfondito da Federico Della Puppa, economista territoriale e docente dell'Università IUAV. Ancor di più che nelle smart city, nei territori "periferici" c'è necessità di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, che attraverso politiche diffuse e condivise garantisca una migliore qualità di vita a cittadini e imprese.

"Guardiamo al PAES come lo starter della strategia di sviluppo di sviluppo territoriale – afferma Italo Bosa, Presidente del Comitato di Coordinamento IPA - Attraverso il Patto dei Sindaci il Piano punta ad orientare gli investimenti territoriali pubblici e privati, anche facilitando l'accesso a specifici strumenti finanziari". Il Paes è quindi una griglia operativa che indica direzioni di sviluppo e propone una banca dati di informazioni, prerequisito essenziale per fare scelte consapevoli.

"Si parte dall'energia per concretizzare un percorso di valorizzazione del territorio che passa attraverso una riorganizzazione nella gestione delle risorse e dei servizi ai cittadini – ribadisce Luigi Mazzaro sindaco di San Zenone - Efficientamento energetico e produzione da fonti rinnovabili, edilizia e mobilità sono i settori maggiormente coinvolti dal piano, con ricadute dirette sull'attrattività dell'area e sul turismo, sulla riduzione dei consumi residenziali e del settore produttivo".

Il PAES fotografa i consumi energetici e le emissioni di CO2 fino al 2009, anno base su cui programmare le azioni di efficientamento, verifica gli interventi realizzati tra 2010 e 2013, e programma le azioni fino al 2020. Tutti gli interventi saranno integrati con quelli programmati dal Comune di Asolo, che ha già realizzato il proprio Piano.

Se tra il 2010 e il 2013 gli investimenti pubblici nell'area per interventi di efficientamento energetico ammontano a 3 milioni di euro, tra il 2014 e il 2020 i Comuni hanno pianificato investimenti per 25 milioni, quasi 10 volte tanto. 12 milioni sono destinati alla produzione di energia rinnovabile, che fanno passare la produzione degli impianti pubblici da 203 a 7.500 mega watt/anno, quasi 2 milioni riguardano l'illuminazione pubblica, 2,4 milioni la riqualificazione del patrimonio edilizio. Oltre ad azioni che riguardano i singoli comuni, sono state programmate azioni territoriali, dirette ad una riorganizzazione complessiva dei servizi che maggiormente incidono sui bilanci, dall'illuminazione al trattamento delle acque reflue. L'acquisto di energia verde certificata sarà implementata dalle Amministrazioni, che solo con questa scelta contribuiranno alla riduzione di CO2 per oltre il 12%. Lo sviluppo della mobilità lenta, la piantumazione di alberi, la revisione di regolamenti edilizi e l'attenzione agli acquisti verdi (Green Public Procurement) sono scelte destinate a sensibilizzare e incentivare comportamenti sostenibili da parte di PA e privati.

"Se in tutti gli stati europei, obblighi precisi in tema di energia accompagnano alla scadenza del 2020 – afferma Michle Noal, presidente del Consorzio per lo Sviluppo della Bioedlizia - attraverso il PAES l'Europa favorisce la pianificazione della PA, incentiva il coinvolgimento diretto dei privati, e spinge nella direzione della green economy: l'unica economia possibile oggi".

Il PAES contiene inoltre una stima statistica degli interventi attuabili dai privati nei prossimi 7 anni. La proiezione assolutamente prudenziale propone oltre 150 milioni di investimenti legati all'energia. 7 milioni per la produzione da fonti rinnovabili, sia nel settore residenziale che produttivo, ma è l'edilizia il primo settore di investimento. Gli interventi strutturali di riqualificazione degli edifici sono stimati in 110 milioni di euro fino al 2020, sulla base delle caratteristiche del patrimonio esistente e di quanto già realizzato dai privati. Nel solo triennio 2010-2013 infatti, nell'area si sono registrati 14 milioni di movimentazione di capitali privati. Ulteriori 33 milioni sono stati investiti nel settore fotovoltaico, favoriti dagli incentivi, ma realizzati nel pieno della crisi economica.

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