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sabato 14 luglio 2012

WWF: "MARE DI OASI RINASCE DALLE SPIAGGE" - NUOVO DOSSIER E AL VIA I PROGETTI DELLA CAMPAGNA



CAMPAGNA OASI WWF – NUOVO DOSSIER "SPIAGGE D'ITALIA"

WWF: "IL 'MARE DI OASI' RINASCE DALLE SPIAGGE"
AL VIA I PROGETTI WWF PER LE COSTE RESI POSSIBILI GRAZIE A MIGLIAIA DI PERSONE:
ALLE CESINE, IN PUGLIA "SPIAGGIA PULITA" DOPO ANNI DI RIFIUTI


MA A COSA SERVE UNA SPIAGGIA INCONTAMINATA? QUANTE NE RESTANO? CHI CI GUADAGNA?
DOSSIER WWF "SPIAGGE D'ITALIA: BENE COMUNE, AFFARE PER POCHI":
Viaggio nell'Italia dei litorali, tra 12.000 stabilimenti, spiagge negate,
concessioni permanenti e un caos normativo variabile regione per regione (SCHEDE)

RIPARTE DALLE SPIAGGE L'AZIONE WWF PER UN MEDITERRANEO DI QUALITA'


Prendono il via dalla suggestiva spiaggia delle Cesine, in Puglia, i progetti di tutela di tre preziose aree costiere che il WWF potrà realizzare grazie alle donazioni e agli sms inviati da migliaia di italiani per la campagna "Un mare di Oasi per te", lanciata lo scorso maggio a tutela del 'profilo fragile dell'Italia'. Oggi, presso la Riserva Naturale e Oasi WWF Le Cesine (Lecce), l'Associazione del panda ha presentato ufficialmente al pubblico i risultati della campagna e ha dato il via ai lavori di bonifica e rimozione dei rifiuti stratificati da anni lungo l'arenile al confine dell'area, che entro poche settimane restituiranno al Salento e a tutti gli italiani uno degli ultimi paradisi costieri risparmiati al cemento e alla speculazione economica. Un caso che vuole essere esemplare nel panorama delle spiagge "svendute", martoriate e trasformate in affari privati, rivelato dal nuovo dossier WWF "Spiagge d'Italia: bene comune, affari per pochi" lanciato oggi in occasione dell'evento. Nel frattempo, sempre grazie alla raccolta fondi, in Sardegna è nata la nuova Oasi di Scivu ad Arbus, distesa mozzafiato di dune alte sabbiose e macchia mediterranea le cui attività verranno implementate nei prossimi mesi, mentre nel delta veneto del Po saranno presto piantati nuovi alberi per la riforestazione dell'Oasi WWF di Golena di Panarella che darà nuova vita a una zona umida ricchissima di biodiversità. E così, grazie all'aiuto di donatori e partner, le tre aree fragili scelte dal WWF per la campagna Oasi 2012 si apprestano a diventare baluardi di natura protetta di cui tutti potranno godere, diventando nuovo punto di partenza dell'azione WWF per un Mediterraneo di Qualità che andrà avanti per tutta l'estate (http://mediterraneo.wwf.it).

"Quella di oggi è una giornata importante, che ci permette di ringraziare tutti gli italiani, gli amici e i partner che hanno partecipato alla campagna 'Un mare di Oasi per te', presentando il frutto concreto della loro generosità – ha detto Gaetano Benedetto, direttore politiche ambientali del WWF Italia – In poche settimane la spiaggia delle Cesine tornerà alla sua antica bellezza e il WWF si dichiara disponibile, e anzi chiede, di poter condividere con la regione e gli enti locali preposti un progetto di manutenzione costante, per garantire sempre integra la bellezza e la vivibilità della spiaggia a beneficio delle migliaia di visitatori che ogni anno frequentano l'area. Ma vogliamo anche che le Cesine diventino un simbolo di come solo una spiaggia ben tutelata possa dare ricchezza, in termini ambientali ma anche economici, rimanendo un bene comune e non un affare per pochi." 

Infatti, come rivela il dossier WWF "Spiagge d'Italia: bene comune, affari per pochi" – un viaggio lungo le rive di 15 regioni costiere grazie all'aiuto dei volontari WWF - sui nostri litorali corre una 'piovra' di 12mila stabilimenti balneari (erano 5368 nel 2001), uno ogni 350 metri, per un totale di almeno 18.000.000 metri quadri e 900 km occupati – ovvero quasi un quarto della costa idonea alla balneazione (lo sono 4.000 km sugli 8.000 km di coste italiane). Un giro di affari che interessa 30.000 aziende e circa 600.000 operatori (indotto compreso), con canoni spesso irrisori rispetto ai reali profitti delle strutture attuali (un tempo valevano per l'affitto di sdraio e ombrelloni, ora per 'cittadelle permanenti' di servizi commerciali, piscine, negozi…), favorito da un'applicazione normativa sulle aree demaniali che ha travalicato lo spirito della legge. Tutta la normativa delle concessioni, che si rifà al Codice della Navigazione, è infatti improntata sulla tutela degli interessi pubblici, mentre la sua applicazione ha favorito il proliferare di interessi privati che oggi rivendicano una rendita di posizione che va ben oltre le le intenzioni della norma. Qualcuno in Parlamento (e non solo) vorrebbe prolungare le concessioni fino a 50 anni, o sostituirle con un diritto di superficie di 90 anni sulle aree demaniali, e c'è addirittura chi propone di mettere in vendita le spiagge libere, alienandone ogni diritto e sacrificandone il loro intrinseco valore pubblico.

La situazione è molto difforme regione per regione, come risulta dalla mappatura presente nel dossier WWF, ma la maggior parte di esse non garantisce una percentuale minima di costa realmente fruibile e accessibile liberamente. Per questo l'evento alle Cesine vuole anche sottolineare come tra tutte la regione Puglia abbia saputo ben gestire e governare la tematica coste: per le analisi sviluppate, gli interventi, le concessioni demaniali e non ultima la trasparenza dei dati, facilmente accessibili online. Un'attenzione non comune, che ha riservato "ad uso pubblico e alla libera balneazione" non meno del 60% delle coste pugliesi fruibili, nonostante 1081 concessioni rilasciate per un totale di 3.442.040 metri quadri su circa 970 km di costa.

Ma nel panorama generale dell'Italia, in cambio di pochi spiccioli, la speculazione sul "bene comune spiaggia" ha prodotto enormi profitti a vantaggio di pochi, compromettendo ecosistemi costieri ricchissimi di biodiversità e preziosi per il nostro benessere, anche economico.

VALE PIU' UNO STABILIMENTO O UNA SPIAGGIA TUTELATA?
Si perché gli ambiti costieri sabbiosi offrono servizi naturali che rappresentano un tangibile valore economico: grazie alle piante che consentono alla sabbia di accumularsi e formare nuove dune (ridotte dell'80% nell'ultimo secolo, passando da  35-45 mila a 7-8 mila ettari, con appena 330 km di dune selvagge) contrastano l'erosione costiera,; inoltre spiagge e dune proteggono cittadine, infrastrutture, aree agricole e risorse idriche costiere; e garantiscono un valore turistico-ricreativo che è l'elemento economico trainante di molte comunità costiere.

Secondo uno studio 2011 del Pan Bleu, organismo del Programma Ambiente mediterraneo delle Nazioni Unite, l'Italia, grazie anche alle 27 aree marine protette, è il paese mediterraneo con la maggiore quantità di servizi ambientali forniti dal mare, mentre grazie a biodiversità, paesaggio e beni culturali, la nostra fascia costiera è in grado di produrre un valore economico pari a 36 milioni di euro ogni anno. Valore che aumenta in modo esponenziale se si considerano anche i servizi naturali offerti dal mare (risorse alimentari, servizi, attività ricreative, regolazione del clima, mitigazione dei rischi di carattere naturale, depurazione del mare), tanto che sempre secondo il Pan Bleu, il Mediterraneo è in grado di produrre un valore economico di oltre 29 miliardi di euro, per una media di 10.000 euro per kmq (pari al 15% del PIL della Grecia), di cui il 68% deriva dalla fornitura di servizi e attività ricreative. E l'Italia è tra gli 8 paesi che ne beneficiano maggiormente.

Ma in un panorama costiero già devastato dal consumo di suolo (per cui meno del 30% delle coste italiane è rimasto allo stato naturale), le distese di sdraio e ombrelloni, la pulizia meccanica delle spiagge e una fruizione di massa senza criterio compromettono gli ecosistemi dei litorali, accelerando i processi di erosione costiera (che dal 2000 al 2007 ha cancellato 600mila mq di spiagge e intaccato il 37% dei litorali con variazioni del profilo di costa superiori a 10 metri), salvo poi dover provvedere a costosissime opere di rinascimento per evitare che la spiaggia sparisca. E le tracce dei nostri comportamenti scellerati ritornano a riva sotto forma di rifiuti, come le Cesine ben sanno. Sono 6,4 milioni le tonnellate di rifiuti che fluttuano ogni anno negli oceani del mondo, per l'80% proveniente da terra, mozziconi, bottiglie, sacchetti, plastica soprattutto, monumento galleggiante alla dilagante cultura dello spreco.

"Tutela e fruizione sostenibile sono la chiave per mantenere il valore anche economico offerto da spiagge e aree marine, garantendo che la loro ricchezza resti un beneficio a vantaggio di tutti – ha concluso Marco Costantini, responsabile Mare del WWF Italia - Per questo il WWF, dopo il successo della campagna per le coste, sarà impegnato nei mesi estivi in iniziative e attività per coinvolgere tutti gli attori del mare, operatori turistici, industriali e commerciali, pescatori, visitatori e istituzioni, perché uniscano le forze per avere un Mediterraneo di Qualità, a partire dalla tutela di specie simbolo come le tartarughe marine, fino al turismo responsabile e ai progetti per aumentare l'efficacia delle nostre aree marine protette."

"UN MARE DI OASI PER TE" – AMICI E PARTNER PER LE COSTE ITALIANE
Il successo della campagna "Un mare di Oasi per te" è stato possibile grazie alla generosità di migliaia di italiani e grazie a una appassionata squadra di amici, testimonial, partner e media, che hanno aiutato il WWF a coinvolgere il grande pubblico in questo importante progetto di tutela. Main partner della campagna Oasi è stato UniCredit, che ha rafforzato il proprio supporto alle attività di raccolta fondi WWF non solo attraverso gli sportelli automatici (ATM) in tutta Italia, ma anche attraverso gli sportelli in filiale, il canale web "Il mio dono" e il sito UniCredit. Il sostegno di UniCredit al sistema delle oasi WWF continua tutto l'anno grazie ai contributi raccolti attraverso la Carta di Credito WWF . - Coin ha risposto all'appello per la tutela delle coste e del mare, lanciando la campagna "A sea of love, a sea of life", che ha dedicato al Mediterraneo e all'Oasi di Scivu le vetrine dei negozi di tutta Italia, un braccialetto e una limited edition di slogan T-Shirt in cotone organico, in vendita fino alla fine di luglio per sostenere l'avvio concreto delle attività nella nuova Oasi di Scivu ad Arbus. - E anche quest'anno Auchan ha confermato Il sostegno al sistema Oasi WWF rinnovando l'adozione di  13 Oasi, tra cui proprio Le Cesine, da parte dei loro 51  ipermercati e lanciando la terza "special edition" delle shopper milleusi Auchan-WWF con i disegni di Fulco Pratesi, quest'anno dedicate al Tucano e al Giaguaro, specie tipiche del Brasile, in omaggio alla Conferenza mondiale sullo sviluppo sostenibile che si è tenuta a Rio de Janeiro nel mese di giugno.
Mentre tra i volti noti, un grazie particolare va a Luca Argentero a Fiorello, Neri Marcorè, Massimiliano Rosolino, Claudia Pandolfi, Francesco Facchinetti, Teresa Mannino, Tessa Gelisio, Milano American Football team Rhino, che hanno coinvolto i loro fan in questa.


All'evento presso l'Oasi WWF delle Cesine erano presenti, oltre a rappresentanti nazionali e locali del WWF, anche Dario Stefàno, Assessore alle Foreste Regione Puglia - Mario Mangione, sindaco di Vernole - Marco Potì, presidente Unione dei Comuni delle terre di Acaya e Roca - Il comandante della Capitaneria di Porto di San Cataldo - Il comandante del Corpo Forestale dello Stato di San Cataldo. Il direttore della ditta Ecotecnica che si occuperà dei lavori di bonifica e smaltimento differenziato dei rifiuti. I partner che hanno aiutato il WWF nella realizzazione della campagna: Vincenzo De Angelis, Direttore Commerciale dell'Area di Lecce e Brindisi UniCredit e Dario Raho, Direttore Ipermercato Auchan di Taranto. Stefano Cremonese, direttore del negozio Coin di Lecce.

IL DOSSIER COMPLETO E' SCARICABILE qui.


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